A poche settimane dall’inizio del primo Summer Camp firmato Akademia Sant’Anna, cresce l’attesa per l’arrivo della centrale della Roma Volley Club, reduce dalla vittoria in Challenge Cup. Michela Ciarrocchi si prepara a vivere l’esperienza da <protagonista>: “Un’occasione per trasmettere emozioni, valori e tanto divertimento ai giovani“
MESSINA – Mancano ormai poche settimane all’inizio del primo Summer Camp di Akademia Sant’Anna, cresce sempre di più numero degli iscritti e la testimonial Michela Ciarrocchi è già pronta, valigie in mano, per tuffarsi in questa nuova avventura.
La centrale di Roma Volley Club ha ancora occhi e cuore pieni per il successo in Challenge Cup, il prestigioso trofeo continentale conquistato al termine della doppia finale vinta con la Reale Mutua Fenera Chieri ’76: “Una grande gioia per questa coppa! Direi vittoria sudata con un percorso fatto di trasferte davvero toste con tantissimi imprevisti. Vincerla è stato bello ma contro Chieri forse ancora di più, non per Chieri ovviamente ma perché abbiamo dimostrato che in campionato, non terminato bene, avremmo potuto fare di più. Ricordiamo che la squadra piemontese ha chiuso la stagione al quinto posto in classifica“.
“Purtroppo – prosegue Michela – a causa di infortuni e una serie di dinamiche poco fortunate, non siamo riuscite a dare il meglio in campionato. La coppa rappresenta nel nostro cuore un riscatto”.
Per Michela Ciarrocchi una soddisfazione doppia; non è romana di nascita ma certamente di adozione, oltre che comunque di origini laziali: “Si, sono di Civita Castellana, in provincia di Viterbo, dove ho compiuto i primi passi nel mondo della pallavolo. Mi sono trasferita a Roma a sedici anni e ci ho giocato negli ultimi tre. Ormai, è casa mia“.
Poi, riuscire a vincere una competizione europea in un contesto inusuale per il volley, visto che in genere le coppe finiscono da altre parti decisamente più a settentrione, costituisce uno stimolo in più per quei club di un’Italia esclusa di fatto dalla grande pallavolo e che cerca, step by step, di emergere: “Assolutamente si. Per la Finale il Palasport qui a Roma era strapieno di gente, ma soprattutto di giovanissimi appartenenti a varie società del territorio. Di solito, il pienone si fa contro squadre come Conegliano e Milano. Invece, per questa Finale, la gente era lì per noi. Una grandissima soddisfazione. Credo che questi traguardi arrivino a tante piccole società che non sono abituate a viverli”.
Michela avrebbe potuto scegliere un Summer Camp da tutt’altra parte d’Italia e invece ha deciso di scendere in Sicilia, a Messina: “Sono felice di poter vivere questa opportunità insieme a Matteo (Pilieci, uno dei tecnici di punta dell’estate siciliana), ma anche perché sono molto amica di Margherita Muzi (compagna di squadra di Michela alla Roma Volley Club e ex capitano di Akademia Sant’Anna) che mi ha sempre parlato bene di Messina; la porta nel cuore. Così, quando c’è stata l’opportunità sono stata felice di coglierla“.

Perché partecipare ad un Summer Camp? “Intanto, per il grande divertimento, ma anche per conoscere gente nuova e confrontarsi con un livello di pallavolo più alto rispetto a quello delle società di provenienza. Un Summer Camp offre la possibilità di unire passione e divertimento. Credo che sia una bellissima novità di questi ultimi anni; uno strumento di crescita e per fare coltivare nuove amicizie“.
Se anziché essere la testimonial del Camp, Michela fosse una giovanissima partecipante, come lo vivrebbe: “Sono stata sempre molto attiva. Da bambina mi divertivo e vivevo le mie esperienze con grande entusiasmo, così come adesso del resto. Lo vivrei pensando a divertirmi, giocando a pallavolo; quello che ci piace più di ogni altra cosa“.
Adesso, invece, da “Michela classe 1999” come verrà vissuto e cosa cercherà di trasmettere: “Sicuramente trasmettendo la mia passione per la pallavolo e le emozioni che questa mi fa provare. Magari anche far capire che il centrale, il mio ruolo, è difficile però bellissimo (ride). Nessuno da piccolo vuol farlo; ci capitiamo centrali e alla fine ci piace. Lo vivrò serenamente e con la gioia di incontrare gli altri. A me piacciono tanto bambini e giovani, per cui aspetto questi momenti. Poi, sono brava a ricordare i volti e li porterò sempre con me. Mi è capitato già di vivere i camp della Roma Volley Club e poi incontrare i bambini al palazzetto. Da illuminarsi gli occhi ogni volta; davvero una bella esperienza“.
Al di là del ruolo che occupi in campo, ciò che conta è forse altro; che esperienze di questo tipo facciano crescere nelle responsabilità per poter poi vivere al meglio il proprio ruolo nella vita di tutti i giorni: “Si, senza dubbio. Sono bellissime esperienze che formano anche dal punto di vista personale“.
E poi, anche dal punto di vista prettamente sportivo: “Certamente. In due settimane non diventi subito bravo, però acquisisci nozioni diverse dalle solite, te le porti dietro per allenarle nelle stagioni successive“.
E alla fine, Michela potrebbe anche innamorarsi della Sicilia e scegliere di vivere un’esperienza pallavolistica al Sud dove non ha mai giocato: “Questa mi manca. Chissà, perché no”.
Grazie Michela, ti aspettiamo!